Mercoledì l’AUD/USD viene scambiato stabilmente, intorno a 0,6590 nel momento in cui scriviamo, in rialzo dello 0,50% nel corso della giornata. La coppia continua ad essere sostenuta dalla sottoperformance del dollaro americano (USD), che continua a indebolirsi tra le aspettative di un possibile cambio di leadership da parte della Federal Reserve (Fed) e una serie di dati che indicano un rallentamento dello slancio economico statunitense.

Il dollaro americano rimane sotto pressione a seguito delle speculazioni secondo cui l’attuale consigliere economico della Casa Bianca Kevin Hassett potrebbe succedere a Jerome Powell, il cui mandato come presidente della Fed scade a maggio. Hassett ha già espresso sostegno per tassi di interesse più bassi, rafforzando le aspettative di una politica monetaria più accomodante. Questa prospettiva pesa direttamente sul dollaro.

I dati statunitensi pubblicati martedì e mercoledì rafforzano questa tendenza negativa. L’ultimo indice ISM dei responsabili degli acquisti dei servizi (PMI) mostra che l’attività dei servizi è ancora in aumento ma sta perdendo slancio, con un calo significativo dei nuovi ordini e un sesto calo mensile consecutivo dell’occupazione. Anche i dati PMI finali di S&P Global US Services indicano un rallentamento dell’attività. Nel frattempo, il rapporto ADP Employment Change ha rivelato un calo di 32.000 posti di lavoro a novembre, in contrasto con le aspettative di aumento di posti di lavoro e rafforzando l’opinione che la Fed probabilmente taglierà i tassi di interesse alla riunione politica della prossima settimana.

In Australia, il dollaro australiano (AUD) rimane resiliente nonostante una crescita più debole del previsto nel terzo trimestre. Il prodotto interno lordo (PIL) è aumentato dello 0,4% su base trimestrale rispetto allo 0,7% previsto, anche se i dettagli generali del rapporto rimangono incoraggianti.

I commenti della Reserve Bank of Australia (RBA) rafforzano questa resilienza. Il governatore Michele Bullock ha indicato che sarebbe necessario un ulteriore inasprimento se l’inflazione si dimostrasse persistente, sottolineando che il mercato del lavoro è rimasto “un po’ teso” e che l’output gap è stato probabilmente “chiuso”.

L’attenzione del mercato ora è rivolta ai dati sulla bilancia commerciale australiana previsti per giovedì, mentre gli operatori statunitensi attendono il rapporto sulla spesa per consumi personali (PCE) di venerdì. L’ultimo input importante prima che la Fed decida sulla politica monetaria.

Prezzo in dollari australiani oggi

La tabella seguente mostra la variazione percentuale del dollaro australiano (AUD) rispetto alle principali valute elencate oggi. Il dollaro australiano è stato il più forte rispetto al dollaro statunitense.

Dollaro statunitense euro Sterlina inglese Yen giapponese CAD AUD NZD CHF
Dollaro statunitense -0,40% -0,98% -0,47% -0,24% -0,47% -0,66% -0,43%
euro 0,40% -0,58% -0,05% 0,15% -0,08% -0,26% -0,03%
Sterlina inglese 0,98% 0,58% 0,54% 0,74% 0,51% 0,32% 0,55%
Yen giapponese 0,47% 0,05% -0,54% 0,22% -0,01% -0,18% 0,03%
CAD 0,24% -0,15% -0,74% -0,22% -0,23% -0,43% -0,19%
AUD 0,47% 0,08% -0,51% 0,01% 0,23% -0,18% 0,04%
NZD 0,66% 0,26% -0,32% 0,18% 0,43% 0,18% 0,23%
CHF 0,43% 0,03% -0,55% -0,03% 0,19% -0,04% -0,23%

La mappa termica mostra le variazioni percentuali tra le valute più importanti. La valuta di base viene selezionata dalla colonna di sinistra mentre la valuta di quotazione viene selezionata dalla riga superiore. Ad esempio, se selezioni il dollaro australiano dalla colonna di sinistra e passi al dollaro statunitense lungo la linea orizzontale, la variazione percentuale mostrata nel campo sarà AUD (Base)/USD (Tasso).

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