OPA MPS su Mediobanca: verso la soglia del 35% con Delfin e Caltagirone già al 43%

La scalata di MPS su Mediobanca si avvicina al traguardo

La partita tra Siena e Piazzetta Cuccia entra nel vivo. Secondo gli ultimi dati al 14 agosto, l’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei Paschi di Siena (MPS) su Mediobanca ha già raccolto oltre il 13% delle adesioni, con un rapporto di concambio pari a 2,53 nuove azioni MPS per ogni titolo Mediobanca.

L’obiettivo è chiaro: raggiungere il 35% del capitale, considerata la soglia di “controllo tecnico” in un azionariato frammentato. In pratica, anche senza superare il 50%, chi detiene il 35% può incidere in modo decisivo su governance, nomine e strategie.


Perché la soglia del 35% è cruciale

In una struttura azionaria dispersa come quella di Mediobanca, il 35% rappresenta un punto di svolta. Questa quota consente di indirizzare assemblee e decisioni strategiche senza dover ottenere la maggioranza assoluta. È per questo che gli analisti vedono il traguardo come determinante per il successo dell’OPA di MPS.

Con il supporto dei soci storici – Delfin (circa 20%) e il gruppo Caltagirone (circa 10%) – la soglia non solo appare raggiungibile, ma già superata virtualmente: sommando le loro quote all’attuale 13% raccolto, si arriva infatti al 43%.


Strategia MPS: sinergie e crescita

Il CEO Luigi Lovaglio ha ribadito gli obiettivi: costruire un gruppo più grande, competitivo nel credito, nella gestione patrimoniale e nell’investment banking. Le sinergie attese ammontano a circa 700 milioni di euro, anche in caso di quota inferiore al 50%.

Lovaglio ha sottolineato inoltre che il concambio rimane equo: “Più ci avviciniamo alla chiusura, più il valore dello scambio sarà confermato”.


La contromossa di Mediobanca: il dossier Banca Generali

Mentre MPS stringe sul fronte OPA, Mediobanca ha convocato l’assemblea del 21 agosto per approvare il progetto di acquisizione di Banca Generali. L’operazione prevede l’uso della quota in Assicurazioni Generali come leva finanziaria, legata a un nuovo accordo distributivo.

I principali proxy advisor hanno già espresso parere positivo, così come diversi investitori istituzionali. Tuttavia, il gruppo Caltagirone ha criticato la proposta definendola una “delega in bianco”. Piazzetta Cuccia ha replicato seccamente: “Non esiste alcuna delega in bianco, ma un’autorizzazione necessaria mentre la società è oggetto di offerta”.


Chi spinge e chi frena

Sul fronte internazionale, Norges Bank e cinque grandi fondi pensione nordamericani hanno annunciato il loro sostegno all’operazione Mediobanca–Banca Generali.

Dall’altra parte, MPS conta proprio sulle mosse di Delfin e Caltagirone, che potrebbero rendere il superamento della soglia del 35% quasi inevitabile. Un equilibrio che potrebbe ribaltare gli assetti finanziari del Paese.


Date chiave da segnare in agenda

  • 21 agosto 2025 → Assemblea Mediobanca sul dossier Banca Generali

  • 5–8 settembre 2025 → Periodo in cui le nuove azioni acquistate non potranno essere portate in adesione all’OPA

  • 8 settembre 2025 → Scadenza dell’offerta MPS su Mediobanca (salvo proroghe)


Gli scenari possibili

  • Se vince MPS → nascerà un gruppo bancario di dimensioni maggiori, con più massa critica, diversificazione e benefici su DTA, funding e distribuzione.

  • Se vince Mediobanca → l’alleanza con Banca Generali ridisegnerà il settore del wealth management in Italia.

In entrambi i casi, si prospetta una profonda trasformazione degli equilibri finanziari nazionali.