Giovedì l’euro (EUR) rimane sotto un’ampia pressione di vendita contro il dollaro statunitense (USD), estendendo le perdite sotto 1,1600 mentre le improvvise dimissioni del primo ministro francese Sébastien Lecornu alimentano la cautela tra gli investitori e smorzano l’appetito per la valuta comune.

L’incertezza politica in Francia ha accresciuto le preoccupazioni sulla stabilità fiscale nella zona euro, spingendo gli operatori ad abbandonare l’euro e ad orientarsi verso il biglietto verde in un contesto più ampio di avversione al rischio.

Al momento in cui scriviamo, il cambio EUR/USD si aggira intorno a 1,1585 nella sessione americana, segnando il livello più basso dal 27 agosto e scendendo di circa l’1,30% finora questa settimana.

Nel frattempo, l’indice del dollaro statunitense (DXY), che replica il valore del biglietto verde rispetto a un paniere di sei principali valute, è salito al massimo di due mesi vicino a 99,20, estendendo la sua serie di vittorie consecutive per il quarto giorno consecutivo poiché gli investitori preferiscono il dollaro rispetto alle sue principali controparti.

Tecnicamente, il tasso EUR/USD è diventato decisamente ribassista dal suo picco di 1,1918 del 17 settembre, formando una chiara sequenza di massimi e minimi decrescenti. La coppia viene scambiata al di sotto delle sue SMA (medie mobili semplici) a 21, 50 e 100 giorni, rispettivamente a 1,1735, 1,1692 e 1,1633, rafforzando l’orientamento ribassista.

L’allineamento di queste medie mobili sposta chiaramente la situazione generale a favore dei venditori poiché gli indicatori di momentum continuano a puntare al ribasso. L’indice di forza relativa giornaliera (RSI) è intorno a 38, indicando una continua pressione di vendita, ma ancora appena al di sopra del territorio ipervenduto, mentre il tasso di variazione (ROC) rimane negativo, riflettendo il continuo slancio ribassista.

D’altro canto, l’area 1.1580-1.1560 resta il supporto cruciale dall’inizio di agosto. Una chiusura giornaliera al di sotto di quest’area probabilmente innescherebbe un calo più profondo verso il minimo del 5 agosto a 1,1527 e il minimo oscillante di agosto a 1,1391.

Sul lato positivo, si vede una resistenza immediata intorno a 1,1648, il massimo giornaliero, che è strettamente in linea con la SMA a 100 giorni. Una rottura prolungata al di sopra di questa zona potrebbe innescare un rimbalzo verso la SMA a 50 giorni, mentre i rialzisti dovranno riconquistare il livello di 1,1700 per riprendere il controllo nel breve termine e confermare una ripresa significativa.

Prezzo in euro oggi

La tabella seguente mostra la variazione percentuale odierna dell’Euro (EUR) rispetto alle principali valute elencate. L’euro è stato più forte rispetto al dollaro neozelandese.

Dollaro statunitense euro Sterlina inglese Yen giapponese CAD AUD NZD CHF
Dollaro statunitense 0,43% 0,58% 0,21% 0,35% 0,28% 0,67% 0,47%
euro -0,43% 0,15% -0,18% -0,10% 0,00% 0,27% -0,08%
Sterlina inglese -0,58% -0,15% -0,37% -0,22% -0,16% 0,16% -0,19%
Yen giapponese -0,21% 0,18% 0,37% 0,03% 0,14% 0,40% 0,17%
CAD -0,35% 0,10% 0,22% -0,03% 0,02% 0,36% -0,01%
AUD -0,28% -0,00% 0,16% -0,14% -0,02% 0,35% -0,09%
NZD -0,67% -0,27% -0,16% -0,40% -0,36% -0,35% -0,34%
CHF -0,47% 0,08% 0,19% -0,17% 0,00% 0,09% 0,34%

La mappa termica mostra le variazioni percentuali tra le valute più importanti. La valuta di base viene selezionata dalla colonna di sinistra mentre la valuta di quotazione viene selezionata dalla riga superiore. Ad esempio, se selezioni l’Euro dalla colonna di sinistra e passi al Dollaro USA lungo la linea orizzontale, la variazione percentuale mostrata nel campo sarà EUR (Base)/USD (Tasso).

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