Questa settimana i capi di Stato e di governo dell’UE si incontreranno a Bruxelles. Un tema centrale di discussione saranno gli sforzi di riarmo dell’Unione Europea, che mirano a garantire che l’Europa sia pienamente capace di difesa, cioè militarmente indipendente dagli Stati Uniti, entro il 2030. Ma perché questo dovrebbe essere oggetto di una newsletter sul mercato dei cambi, osserva Thu Lan Nguyen, capo della ricerca sui cambi e sulle materie prime presso la Commerzbank.
L’UE discute del possibile utilizzo dei beni russi congelati
“Il collegamento è che il predominio del dollaro USA nel sistema monetario globale non si basa esclusivamente su fattori economici, vale a dire
“In uno studio condotto da Eichengreen, Mehl e Chitu, hanno dimostrato che molte nazioni ancorano le loro valute al dollaro USA per ragioni di sicurezza. I paesi con forti legami di sicurezza con gli Stati Uniti tendono a mantenere una percentuale maggiore delle loro riserve in dollari rispetto ai paesi che sono militarmente più indipendenti. Questo è visto come uno dei motivi per cui l’euro non può sostituire il dollaro come valuta di riserva globale. I dati del FMI (per il 2022) mostrano che 38 paesi avevano valute ancorati in qualche modo al dollaro, mentre 25 erano ancorati all’euro. Un fattore decisivo è certamente il fatto che quasi tutti gli stati del Golfo economicamente forti ancorano le loro valute al dollaro statunitense”.
“Prima che i rialzisti dell’euro si eccitino troppo, sappiate che l’incontro dell’UE discuterà un’altra questione critica che potrebbe influenzare il futuro dell’euro: il potenziale utilizzo dei beni russi congelati in Europa per fornire prestiti all’Ucraina. Questa mossa, che sta guadagnando crescente sostegno, è controversa e giuridicamente rischiosa. Se attuata, potrebbe essere pericolosa. Costituirebbe un precedente per gli investitori stranieri, soprattutto quelli provenienti da paesi con diverse agende di politica estera, e li indurrebbe a riconsiderare gli investimenti in Europa o addirittura ritirare gli investimenti esistenti. In conclusione, questo incontro dell’UE ha il potenziale per ridare un po’ di vitalità ai tassi di cambio dell’euro, che sono stati piuttosto letargici negli ultimi tempi”.















