Secondo un sondaggio Reuters, la Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe mantenere stabile il tasso di interesse sui depositi al 2% nel suo annuncio di politica monetaria del 30 ottobre.
Ulteriori commenti
Tutti gli 88 economisti presuppongono che la BCE lascerà invariati i tassi di interesse.
La BCE manterrà il tasso sui depositi al 2,00% fino al 2026, affermano 45 economisti su 79.
L’economia dell’Eurozona crescerà dell’1,2%, 1,1% e 1,4% nel 2025, 2026 e 2027.
Reazione del mercato
Al momento della stesura di questo articolo, la coppia EUR/USD è scambiata in ribasso dello 0,12%, vicino a 1,1585. Mercoledì la principale coppia valutaria ha esteso la sua serie di perdite fino al quarto giorno di negoziazione.
Domande frequenti della BCE
La Banca Centrale Europea (BCE) con sede a Francoforte, in Germania, è la banca di riserva dell’Eurozona. La BCE fissa i tassi di interesse e gestisce la politica monetaria per la regione. Il mandato principale della BCE è garantire la stabilità dei prezzi, il che significa mantenere l’inflazione intorno al 2%. Lo strumento principale per raggiungere questo obiettivo è aumentare o abbassare i tassi di interesse. Tassi di interesse relativamente elevati di solito portano a un euro più forte e viceversa. Il Consiglio direttivo della BCE prende le decisioni di politica monetaria in otto riunioni all’anno. Le decisioni vengono prese dai capi delle banche nazionali della zona euro e da sei membri permanenti, tra cui la presidente della BCE Christine Lagarde.
In situazioni estreme, la Banca Centrale Europea può introdurre uno strumento politico chiamato allentamento quantitativo. Il QE è il processo attraverso il quale la BCE stampa euro e li utilizza per acquistare asset – solitamente titoli di stato o obbligazioni societarie – da banche e altri istituti finanziari. Il QE di solito porta a un euro più debole. Il QE è l’ultima risorsa quando è improbabile che il semplice abbassamento dei tassi di interesse raggiunga l’obiettivo della stabilità dei prezzi. La BCE l’ha utilizzata durante la Grande Crisi Finanziaria del 2009-2011, nel 2015 quando l’inflazione è rimasta ostinatamente bassa, e durante la pandemia di Covid.
L’inasprimento quantitativo (QT) è l’opposto del QE. Viene effettuato dopo l’allentamento quantitativo, quando è in corso una ripresa economica e l’inflazione comincia a salire. Mentre la Banca Centrale Europea (BCE) acquista titoli di stato e obbligazioni societarie dalle istituzioni finanziarie nella fase di QE per fornire loro liquidità, nella fase QT la BCE smette di acquistare più obbligazioni e non investe più il capitale dovuto nelle obbligazioni che già detiene. Di solito è positivo (o rialzista) per l’euro.