Venerdì l’oro (XAU/USD) è in ribasso, scambiato a circa 4.050 dollari l’oncia al momento in cui scriviamo, in calo dell’1,75% nel corso della giornata, poiché la rinnovata domanda di dollaro statunitense (USD) e le prese di profitto pesano sul metallo giallo. Anche la fine del festival Diwali in India, il secondo maggior consumatore di oro al mondo, porterà probabilmente a un calo a breve termine della domanda fisica.
Gli operatori rimangono cauti in vista della pubblicazione dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) statunitense per settembre, prevista nel corso della giornata.
Nonostante la recente correzione, il contesto generale fornisce ancora un supporto fondamentale per l’oro. L’attuale shutdown del governo negli Stati Uniti, giunto al suo 24esimo giorno, continua a erodere la fiducia, mentre le continue tensioni commerciali tra Washington e Pechino sostengono la domanda di beni rifugio.
Nel frattempo, secondo lo strumento FedWatch del CME, i mercati rimangono quasi certi che la Federal Reserve (Fed) taglierà i tassi di interesse di 25 punti base nella riunione di ottobre e di nuovo a dicembre. Tassi di interesse più bassi tendono a ridurre il costo opportunità di detenere asset non redditizi come l’oro, limitando potenzialmente ulteriori rischi al ribasso.
Analisi tecnica dell’oro: XAU/USD si consolida all’interno di un triangolo davanti all’IPC
Grafico a 4 ore XAU/USD. Fonte: FXStreet.
I prezzi dell’oro continuano a consolidarsi in gran parte all’interno di uno schema a triangolo simmetrico sul grafico a 4 ore, dopo aver subito una brusca correzione dal massimo record di 4.381 dollari raggiunto lunedì di questa settimana. Gli operatori stanno aspettando il rilascio dell’indice dei prezzi al consumo, che potrebbe fungere da fattore scatenante per un breakout. I confini del pattern sono attualmente compresi tra 4.040 e 4.150 dollari, definendo il range a breve termine.
D’altra parte, una rottura decisiva sotto i 4.040 dollari potrebbe esporre il livello psicologico dei 4.000 dollari vicino al minimo di mercoledì di 4.004 dollari. Al di sotto di questo livello, ulteriori cali potrebbero estendersi fino ai minimi del 9-10 ottobre intorno a 3.945 dollari. Il Relative Strength Index (RSI) sul grafico a 4 ore rimane stabile tra 30 e 50, indicando un continuo potenziale ribassista a breve termine.
Al contrario, un aumento sopra i 4.150 dollari rafforzerebbe le prospettive di una ripresa più forte, inizialmente mirando alla ex zona di supporto vicino ai 4.220 dollari e, se lo slancio rialzista continua, un nuovo test dei recenti massimi storici intorno ai 4.380 dollari.















