Martedì il prezzo del petrolio statunitense West Texas Intermediate (WTI) è sceso del 2,55% e al momento della stesura di questo articolo veniva scambiato a circa 59,80 dollari. I prezzi del petrolio greggio sono sotto pressione dopo le notizie secondo cui l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio e i suoi alleati (OPEC+) intendono aumentare la produzione a partire da dicembre.
Secondo fonti citate da Reuters e Bloomberg, il cartello aumenterà il suo obiettivo di produzione di 137.000 barili al giorno (bpd), portando la produzione totale a quasi 1,66 milioni di barili al giorno. Se da un lato questa mossa segnala fiducia nella stabilità del mercato, dall’altro solleva anche preoccupazioni per un possibile eccesso di offerta, che potrebbe pesare sui prezzi nel breve termine.
Nel frattempo, la settimana scorsa gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni radicali contro i due maggiori produttori di petrolio russi, Rosneft e Lukoil, congelando i loro beni e vietando le transazioni con le società statunitensi. La Société Générale ha descritto le mosse come “la strategia più aggressiva mai adottata da Washington contro il settore energetico russo”, aggiungendo che la mossa potrebbe in definitiva restringere l’offerta globale e sostenere i prezzi del petrolio.
Sul fronte geopolitico, l’ottimismo che circonda i negoziati commerciali tra Stati Uniti e Cina fornisce un certo sostegno. Il segretario al Tesoro americano Scott Bessent ha affermato che un accordo, inclusa l’eliminazione delle tariffe previste del 100% sulle importazioni cinesi, è imminente in quanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà il suo omologo cinese Xi Jinping giovedì in un vertice asiatico, un incontro seguito da vicino dai mercati petroliferi.
I trader sono inoltre in attesa del rapporto settimanale sulle scorte di petrolio greggio dell’American Petroleum Institute (API), previsto nel corso della giornata. Un aumento delle scorte maggiore del previsto potrebbe aumentare la pressione al ribasso sul WTI nei prossimi giorni.
Analisi tecnica WTI: trova supporto a 59,50$ ma permangono rischi al ribasso
Grafico a 4 ore del petrolio WTI USA. Fonte: FXStreet.
Il WTI ha esteso il suo calo sotto i 61,00 dollari, ma ha trovato un certo supporto vicino alla media mobile semplice (SMA) a 100 periodi sul grafico a 4 ore, attualmente a 59,56 dollari. Una netta rottura al di sotto di questo livello potrebbe segnalare un rinnovato slancio ribassista e aprire le porte a un calo più profondo verso il minimo del 20 ottobre a 55,98 dollari.
D’altro canto, la resistenza iniziale si osserva attorno al livello psicologico di 61,00 dollari, seguito dal massimo del 24 ottobre a 62,38 dollari.
Il Relative Strength Index (RSI) sul grafico a 4 ore è scivolato sotto 50 ma rimane sopra 30, suggerendo che il potenziale di ribasso rimane nel breve termine.















