Mercoledì l’AUD/USD viene scambiato intorno a 0,6600, in rialzo dello 0,30% nel momento in cui scriviamo, dopo aver toccato un massimo intraday di 0,6617 all’inizio della giornata, ma l’AUD rimane limitato sotto 0,6630, un tetto che la coppia mantiene da metà settembre. Il primo rialzo del dollaro australiano (AUD) a seguito dei dati sull’inflazione più forti del previsto si sta affievolendo mentre i mercati trattengono il fiato in attesa dell’annuncio di politica monetaria della Federal Reserve (Fed) alle 18:00 GMT.

I mercati stanno scontando un taglio di 25 punti base che porterebbe i tassi di interesse tra il 3,75% e il 4,00%, ma tutti gli occhi sono puntati sulla conferenza stampa del presidente della Fed Jerome Powell per ricevere segnali sulla prossima mossa di dicembre. Poiché la chiusura del governo in corso negli Stati Uniti interrompe la pubblicazione dei dati economici, il dollaro statunitense (USD) si trova ad affrontare un rischio bidirezionale a seconda di come si adeguano le aspettative sui tassi di interesse.

L’annuncio trimestrale sull’inflazione da parte dell’Australia all’inizio della giornata ha sorpreso i mercati. L’indice dei prezzi al consumo (CPI) è aumentato dell’1,3% su base trimestrale e del 3,2% su base annua nel terzo trimestre, mentre l’IPC mensile è accelerato al 3,5% a settembre. Questi numeri riducono significativamente le possibilità di un altro taglio dei tassi di interesse a breve termine da parte della Reserve Bank of Australia (RBA).

Commerzbank attualmente vede poche possibilità di un taglio a breve termine e afferma che la retorica della banca sarà cruciale per la direzione della valuta. Standard Chartered ha alzato le previsioni sul tasso finale per la RBA al 3,60% e non prevede ulteriori allentamenti nel quarto trimestre. Rabobank sostiene che la RBA potrebbe essere già alla fine del suo ciclo di taglio dei tassi, ma avverte di possibili prese di profitto su AUD/USD. Gli analisti di BBH notano che “l’indice mediano dei prezzi al consumo ridotto”, che è accelerato all’1% su base trimestrale e al 3% su base annua nel terzo trimestre, “fissa” una decisione di sospensione la prossima settimana e mantiene un orientamento leggermente rialzista per il dollaro australiano nel medio termine.

Nel breve termine, la performance dell’AUD dipenderà anche dal sentiment globale nei confronti della Cina e dal viaggio del presidente americano Donald Trump in Asia, che prevede un incontro chiave con il leader cinese Xi Jinping giovedì. Qualsiasi progresso verso l’allentamento commerciale sosterrebbe in genere le valute sensibili al rischio come l’AUD attraverso condizioni commerciali più forti. L’OCBC sottolinea che un renminbi cinese più stabile e una migliore propensione al rischio sono positivi per l’Aussie.

Negli Stati Uniti, gli economisti di TD Securities si aspettano che la Fed tagli i tassi di interesse di 25 punti base con una prospettiva “cauta ma accomodante” per il mercato del lavoro, mentre Deutsche Bank si aspetta che il presidente Powell enfatizzi la politica di bilancio e possibilmente annunci un calendario per porre fine al rafforzamento quantitativo (QT). In questo contesto, l’USD presenta rischi asimmetrici. Un messaggio aggressivo potrebbe innescare una ripresa, mentre una piena conferma dello scenario accomodante entro dicembre favorirebbe le valute sensibili al rischio come l’AUD.

Nel complesso, l’AUD/USD è leggermente in rialzo, ma potrebbe rimanere al di sotto di 0,6630 fino a quando la Federal Reserve non emetterà il suo verdetto. Nel breve termine, il messaggio di Jerome Powell e l’esito dell’incontro Trump-Xi determineranno la direzione della coppia.

Grafico giornaliero AUD/USD. Fonte: FXStreet.

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