È assolutamente chiaro che la BCE vuole mantenere le cose noiose in questa fase, osserva Francesco Pesole, analista FX presso ING.

L’EUR/USD rimane interamente una funzione dei movimenti dell’USD

“L’unico vero punto saliente è stato il passaggio da una formulazione di ‘bilanciamento del rischio’ a una gamma più ampia di rischi al rialzo e al ribasso per la crescita. Lagarde ha riconosciuto che alcuni rischi al ribasso si erano attenuati, ma non ha dato molto peso al cambiamento di formulazione. Certo, la crescita dell’Eurozona è stata migliore del previsto nel terzo trimestre (0,2% t/t), in gran parte grazie ai numeri francesi sorprendentemente forti (0,5% t/t).”

“Nelle prossime settimane, i membri del Consiglio direttivo forniranno le loro opinioni su politica, inflazione e valutazioni della crescita. Ma non aspettatevi molto. La BCE è chiaramente in una ‘buona posizione’ al 2% e l’ostacolo per un ulteriore allentamento rimane alto. Tuttavia, il cambio EUR/USD rimane interamente una funzione dei movimenti del dollaro e l’azione dei prezzi post-FOMC sta portando a speculazioni su una possibile rottura sotto 1.150.”

“Tuttavia, non vediamo le condizioni per un ulteriore calo significativo della coppia. I dati sul mercato del lavoro devono confermare l’atteggiamento più cauto di Powell, e dubitiamo che l’asticella per una rivalutazione più accomodante della Fed sia molto più alta se il deterioramento dei mercati del lavoro statunitensi dovesse continuare. Il contributo dell’euro è piccolo, ma un leggero miglioramento nella storia di crescita e una BCE ferma non possono far male. La nostra visione rimane ottimistica per EUR/USD fino alla fine dell’anno.”

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