Martedì il franco svizzero (CHF) ha continuato a perdere valore rispetto al dollaro statunitense (USD), con il cambio USD/CHF che ha ampliato i guadagni per il quinto giorno consecutivo sulla scia della forza generalizzata del biglietto verde. Al momento in cui scriviamo, la coppia viene scambiata intorno a 0,8085, dopo aver testato brevemente il livello psicologico di 0,8100, il livello più alto dal 22 agosto.
Il dollaro USA continua a salire, sostenuto dall’atteggiamento aggressivo della Federal Reserve (Fed) dopo il taglio del tasso di interesse di 25 punti base (pb) della scorsa settimana. Il presidente della Fed Jerome Powell ha ribadito che un ulteriore allentamento quest’anno “non è scontato”, spingendo i mercati a ridimensionare le aspettative di un taglio dei tassi a dicembre.
Tuttavia, le opinioni divergenti tra i funzionari della Fed hanno aumentato l’incertezza sulle prospettive della politica monetaria. Il governatore Lisa Cook ha affermato di considerare l’attuale tasso di interesse di riferimento “moderatamente restrittivo” e appropriato finché l’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 2%. La presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, ha affermato che i funzionari dovrebbero “mantenere una mente aperta” riguardo a una mossa a dicembre. Il presidente della Fed di Chicago Austan Goolsbee ha definito i dati sull’inflazione “preoccupanti”, mentre il governatore Stephen Miran ha osservato che la politica monetaria si sta “irrigidendo passivamente nonostante i tagli della Fed”.
Il biglietto verde sta ricevendo supporto anche dal sentimento di rischio globale più debole dopo che i principali mercati azionari sono crollati martedì. L’entusiasmo per i titoli legati all’intelligenza artificiale si è affievolito dopo gli utili aziendali contrastanti e i nuovi avvertimenti da parte dei dirigenti di Wall Street su una possibile correzione del mercato a causa delle valutazioni eccessive.
L’indice del dollaro statunitense (DXY), che misura il valore del biglietto verde rispetto a un paniere di sei principali valute, è salito sopra 100,00 al livello più alto dall’inizio di agosto, in rialzo di quasi lo 0,20% nel corso della giornata.
Da parte svizzera, il franco è stato sottoposto a ulteriore pressione dopo che lunedì sono stati pubblicati dati sull’inflazione più deboli del previsto, alimentando la speculazione secondo cui la Banca nazionale svizzera (BNS) potrebbe prendere in considerazione un ritorno a tassi di interesse negativi per contrastare le pressioni disinflazionistiche in corso.
Tuttavia, i commenti dei funzionari della BNS hanno offerto scarso sostegno alla valuta. Il membro del consiglio Petra Tschudin ha affermato che i tassi di interesse della banca centrale sono “dove dovrebbero essere” e che i tassi negativi verranno utilizzati solo quando necessario. Ha aggiunto che gli interventi sui cambi sono ancora possibili e che le previsioni sull’inflazione sono “dove vogliamo”. Nel frattempo, il presidente della BNS Martin Schlegel ha osservato che si prevede che l’inflazione aumenterà leggermente nei prossimi trimestri, nonostante i dazi statunitensi che frenano la crescita globale.
Domande frequenti sull’economia svizzera
Misurata in termini di prodotto interno lordo (PIL) nominale, la Svizzera è la nona economia più grande del continente europeo. In termini di PIL pro capite – una misura ampia del tenore di vita medio – il paese è tra i più alti al mondo, rendendolo uno dei paesi più ricchi del mondo. Nelle classifiche globali relative al tenore di vita, agli indici di sviluppo, alla competitività e all’innovazione, la Svizzera tende ad essere ai primi posti.
La Svizzera è un’economia di libero mercato aperta, basata principalmente sul settore dei servizi. L’economia svizzera ha un forte settore delle esportazioni e la vicina Unione Europea (UE) è il suo partner commerciale più importante. La Svizzera è uno dei principali esportatori di orologi e ospita aziende leader nei settori alimentare, chimico e farmaceutico. Il paese è considerato un paradiso fiscale internazionale con aliquote fiscali sulle società e sul reddito significativamente basse rispetto ai suoi vicini europei.
Essendo un Paese ad alto reddito, il tasso di crescita dell’economia svizzera è diminuito negli ultimi decenni. Tuttavia, la sua stabilità politica ed economica, gli alti livelli di istruzione, le aziende di livello mondiale in molteplici settori e lo status di paradiso fiscale ne hanno fatto una destinazione preferita per gli investimenti esteri. Ciò ha generalmente avvantaggiato il franco svizzero (CHF), che storicamente ha registrato performance relativamente forti rispetto ai suoi principali partner valutari. In generale, un buon sviluppo dell’economia svizzera, basato su crescita elevata, disoccupazione bassa e prezzi stabili, tende a portare ad un apprezzamento del CHF. Al contrario, se i dati economici indicano un indebolimento dello slancio, è probabile che il CHF si deprezzi.
La Svizzera non è un esportatore di materie prime, quindi i prezzi delle materie prime generalmente non sono un fattore significativo che influenza il franco svizzero (CHF). Tuttavia, esiste una leggera correlazione sia con i prezzi dell’oro che con quelli del petrolio. Nel caso dell’oro, lo status di bene rifugio del CHF e il fatto che la valuta era precedentemente sostenuta dal metallo prezioso fanno sì che entrambi gli asset tendano a muoversi nella stessa direzione. Per quanto riguarda il petrolio, un documento pubblicato dalla Banca nazionale svizzera (BNS) suggerisce che l’aumento dei prezzi del petrolio potrebbe avere un impatto negativo sulla valutazione del CHF poiché la Svizzera è un importatore netto di carburante.















