Mappa del National Hurricane Center che mostra la traiettoria prevista dell’Uragano Erin

L’Uragano Erin, che sabato aveva raggiunto la forza massima di Categoria 5, si è indebolito a Categoria 3 dopo aver subito un ciclo di sostituzione dell’occhio. Intanto, gli esperti del National Hurricane Center (NHC) stanno osservando con attenzione una nuova onda tropicale in formazione al largo delle coste africane, vicino a Capo Verde.


Onda tropicale sull’Atlantico

Domenica mattina l’NHC ha segnalato un’area di rovesci e temporali disorganizzati in movimento verso ovest-nordovest sull’Oceano Atlantico. Al momento il sistema appare poco organizzato, ma i meteorologi non escludono uno sviluppo graduale nei prossimi giorni.

Secondo il bollettino, c’è circa un 20% di probabilità che questa onda possa trasformarsi in una depressione tropicale o in una tempesta entro la prossima settimana.


La rapida intensificazione di Erin

Erin è diventato il primo uragano della stagione atlantica 2025 venerdì mattina, ma ha stupito i meteorologi per la velocità con cui si è rafforzato. In meno di 24 ore è passato da tempesta tropicale a uragano di Categoria 5, raggiungendo venti fino a 260 km/h (160 mph).

Questo fenomeno, noto come rapida intensificazione, si verifica quando i venti massimi di un ciclone aumentano di almeno 55 km/h (35 mph) in 24 ore. Nel caso di Erin, l’aumento è stato addirittura di quasi 100 km/h in nove ore, una dinamica rara e potenzialmente molto pericolosa.


Ciclo di sostituzione dell’occhio

L’indebolimento di Erin è stato causato da un fenomeno tipico dei grandi uragani: il ciclo di sostituzione dell’occhio. In queste situazioni, l’occhio interno del ciclone collassa e viene sostituito da uno nuovo, più ampio. Durante questa fase la tempesta tende a perdere intensità, ma una volta completato il processo può tornare a rafforzarsi.

Alle 10 di domenica mattina, Erin si trovava a circa 515 km a nord-nordovest di Porto Rico, con venti massimi di 200 km/h (125 mph) e un movimento verso ovest-nordovest a 20 km/h (13 mph).

L’esperto NHC Richard Pasch ha dichiarato che Erin “rimane un uragano ben organizzato e pericoloso, con un pattern nuvoloso simmetrico impressionante” e che nelle prossime ore potrebbe riconquistare forza fino a Categoria 4, con venti stimati intorno a 230 km/h (145 mph).


Impatti previsti e zone a rischio

Al momento, Erin non rappresenta una minaccia per la Louisiana o per la costa del Golfo. Tuttavia, secondo le previsioni, la tempesta potrebbe avvicinarsi alla costa orientale degli Stati Uniti nei prossimi giorni. In particolare, l’attenzione resta alta sulle Outer Banks della Carolina del Nord e sull’isola di Bermuda, che dovranno monitorare attentamente l’evoluzione della traiettoria.


Un’altra perturbazione vicino alla Carolina del Nord

Oltre a Erin e all’onda tropicale in Atlantico, i meteorologi stanno seguendo anche un sistema di bassa pressione a poche centinaia di chilometri al largo della Carolina del Nord.

Secondo il NHC, però, le condizioni ambientali poco favorevoli impediranno lo sviluppo di un ciclone organizzato. La probabilità che questo disturbo diventi una tempesta o una depressione tropicale entro sette giorni è stimata intorno al 10%.


Tabella riassuntiva aggiornamenti

Sistema Localizzazione Forza attuale Probabilità sviluppo
Uragano Erin 320 miglia a NNO di Porto Rico Cat. 3, 200 km/h Potrebbe tornare Cat. 4
Onda tropicale Al largo di Capo Verde Disorganizzata 20% in 7 giorni
Disturbo Atlantico Vicino alla Carolina del Nord Bassa pressione 10% in 7 giorni