al Terminal 1 di Malpensa, dove un uomo di 28 anni ha dato in escandescenze cospargendo di benzina i banchi del check-in e appiccando il fuoco davanti a centinaia di passeggeri in partenza per le vacanze.
Secondo le prime ricostruzioni, il giovane – di origine maliana e residente a Milano con permesso di protezione sussidiaria – è entrato nell’aeroporto con una piccola bottiglia di carburante e un martello. Ha versato il liquido infiammabile sul bancone del check-in e ha appiccato le fiamme, seminando panico tra i viaggiatori.
L’intervento immediato e l’arresto
Alle 10:30 è scattato l’allarme: fumo e fiamme visibili all’altezza del Gate 13 hanno spinto centinaia di persone a fuggire di corsa, temendo un attentato. Un manager della SEA, società che gestisce lo scalo, ha avuto il coraggio di affrontare l’aggressore, usando un estintore come scudo. Con l’aiuto del personale di sicurezza e di alcuni passeggeri, il ventottenne è stato immobilizzato e poi arrestato dalla Polaria con l’accusa di danneggiamento aggravato.
I vigili del fuoco hanno rapidamente spento le fiamme ed evacuato l’intero terminal per precauzione. Dopo lunghi minuti di attesa all’esterno, l’area è stata messa in sicurezza e i voli non hanno subito gravi ritardi.
Testimonianze e ricordi di altri attacchi
«Ho visto il banco davanti a me prendere fuoco, ho sentito rumori come spari e ho pensato fosse un attacco terroristico», racconta Sophie, una turista britannica. Molti passeggeri hanno ricordato l’attentato del 2016 all’aeroporto di Bruxelles, alimentando la paura.
Sui social, le immagini girate dai viaggiatori hanno fatto rapidamente il giro del mondo, mostrando i momenti di panico e l’evacuazione di massa.
Il profilo dell’aggressore
Il giovane arrestato aveva già un precedente: il giorno prima era stato denunciato a Milano per aver infranto la vetrina di un negozio con un martello. Agli inquirenti avrebbe parlato di una sorta di “vendetta” contro l’aeroporto. Lo scorso 16 agosto era stato bloccato proprio a Malpensa mentre tentava di imbarcarsi per l’Arabia Saudita con un passaporto falso, che gli era stato sequestrato.
Ora si trova in una cella di sicurezza in attesa della convalida dell’arresto e del processo per direttissima, previsto già per domani.
Reazioni e polemiche
Il presidente dell’ENAC, Pierluigi Di Palma, ha sottolineato la difficoltà di fermare a mani nude un aggressore armato: «Se avessimo avuto strumenti idonei, i danni sarebbero stati più limitati».
Non sono mancate le reazioni politiche: Matteo Salvini ha commentato sui social in tono polemico, seguito da altre figure del centrodestra.















