Venerdì il Senato della Virginia ha approvato un emendamento costituzionale che consentirebbe allo Stato di tracciare temporaneamente nuove linee del Congresso in vista del prossimo censimento americano mentre i democratici cercano di contrastare gli sforzi repubblicani di riorganizzazione distrettuale in tutto il paese.
L’emendamento costituzionale, passato alla Camera Alta con un voto di 21-16, consentirebbe all’Old Dominion di riorganizzare i distretti a metà del decennio se altri stati ridisegnassero le loro mappe delle Camere prima della fine del decennio. L’emendamento darebbe ai democratici solo una finestra limitata per la riorganizzazione distrettuale di metà decennio: avrebbero tempo solo fino al 31 ottobre 2030 per ridisegnare le loro mappe.
Democratici della Virginia alla Camera dei delegatiApprovato l’emendamento costituzionaleil mercoledì
Il partito deve approvare ancora una volta l’emendamento nell’assemblea statale prima di presentarlo al popolo per il voto. I democratici mirano a approvarlo prima delle elezioni di medio termine del 2026, probabilmente in primavera o in estate, prima che abbia luogo un voto a livello statale sull’emendamento.
I democratici della Virginia stanno correndo per ridisegnare le loro mappe della Camera in vista delle elezioni del prossimo anno mentre il partito cerca di compensare i guadagni che i repubblicani sperano di ottenere in stati come Texas e Missouri, dove il GOP sta ridisegnando le sue mappe dopo le pressioni della Casa Bianca e dei repubblicani nazionali.
La Camera rappresenta la migliore possibilità per i democratici di ribaltare una camera del Congresso il prossimo anno, il che potrebbe ostacolare la capacità del presidente Trump di portare avanti gran parte della sua agenda negli ultimi due anni del suo mandato.
I repubblicani stanno lottando per impedire che la nuova mappa venga avanzata nello stato. Questa settimana il procuratore generale della Virginia Jason Meares (a destra) ha espresso un parere secondo cui i democratici non saranno in grado di presentare agli elettori un emendamento costituzionale di riorganizzazione distrettuale dopo le elezioni del 2026.
Nel frattempo, i massimi leader del GOP hanno intentato una causa sostenendo che la Camera dei Delegati non ha l’autorità costituzionale per riorganizzare i distretti e hanno contestato il modo in cui i democratici si sono riuniti sulla questione. Un giudice ha temporaneamente negato la richiesta dei democratici di impedire loro di portare avanti il loro emendamento costituzionale mentre la corte esamina il merito del caso, ma è stata fissata un’udienza per il giudizio dichiarativo.














