I Golden State Warriors hanno escluso il sei volte attaccante All-Star Jimmy Butler per l’intera seconda metà dello scontro in corso tra il club e i Phoenix Suns.
per Michael Scotto di HoopsHypeIl prodotto Marquette da 6 piedi e 7 si occupa del mal di schiena.
Grazie ai rimbalzi offensivi, alla regia e alla difesa di Butler, i Warriors sembravano completamente dominanti nel primo tempo e guidavano in doppia cifra, 68-49, all’intervallo. Ora, Phoenix sta recuperando terreno, superando Golden State 32-23 nel terzo frame e colmando il divario a 11 punti, 92-81, con 55,5 secondi rimasti nel periodo.
Butler ha concluso la partita con solo due punti su 1 su 5 tirando da terra, ma quattro rimbalzi, due assist e un +17 più-meno migliore della squadra in 14:06 di azione.
Golden State ora farà molto affidamento sull’11 volte playmaker superstar All-NBA Stephen Curry, che attualmente ha 23 punti. Solo altri due Warriors – il centro titolare Quinten Post (11 punti) e la guardia di riserva Moses Moody (14 punti) – hanno segnato finora in doppia cifra.
Devin Booker, quattro volte guardia tiratrice del Phoenix All-Star, ha fatto una clinica di punteggio per la maggior parte dei tre quarti. Il prodotto del Kentucky da 6 piedi e 5 aveva 32 punti su 10 su 18 tiri dal campo e 11 su 11 dalla striscia di beneficenza, mentre il centro titolare Mark Williams ha già segnato un doppio doppio da 10 punti e 10 rimbalzi.
I Warriors hanno iniziato la stagione 4-1, ma un programma estremamente attivo alla fine ha indebolito il loro nucleo di invecchiamento di parte della forza dei loro futuri Hall of Famers (con Butler di 36 anni, Curry di 37 anni e Draymond Green di 35 anni), e Golden State da allora ha abbandonato le sue ultime due partite.
Se riuscirà a rimanere in salute fino a febbraio e i Warriors riusciranno a resistere a questa tempesta di programma a breve termine, Butler sembrerà di nuovo un All-Star, anche nel suo rimbambito NBA. Nelle sue prime sei partite, ha segnato una media di 21,7 punti con uno split di tiro .507/.563/.9000 (quel tasso del 56,3% dalla lunga distanza è arrivato con 2,7 triple aperte per meta, ma storicamente non è un grande tiratore da 3 punti), più 5,5 e 5,5 rimbalzi durante la serata.
Grazie alla crescita giovanile di Jonathan Cuminga, Post, Moses Moody, Brandin Podziemski e il debuttante Will Richard – oltre all’arrivo del centro di riserva 3-and-D Al Horford (e al ritorno free agent di D’Anthony Melton, anche se sembra ancora profondo quanto l’ACL 202) la squadra ha ripetuto il campionato 2021-22. Ma l’età potrebbe rivelarsi il più grande punto debole del Golden State, soprattutto contro le squadre più piccole e più grandi della Western Conference come Oklahoma City Thunder, Denver Nuggets e Houston Rockets.
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