centro sociale leoncavallo

Dopo 31 anni di occupazione lo spazio di via Watteau torna ai proprietari. Sala: “Il Comune non è stato avvisato, il Leoncavallo ha valore storico e sociale”

Milano, 21 agosto 2025 – Questa mattina, poco prima delle 9, è iniziato lo sgombero del centro sociale Leoncavallo in via Watteau, nel quartiere Greco. Dopo 31 anni di occupazione e oltre 130 rinvii, l’immobile è stato restituito alla famiglia Cabassi, proprietaria dello stabile. L’intervento, atteso sin dal 2003, si è svolto senza tensioni né incidenti.

L’operazione e il mancato preavviso al Comune

All’azione hanno preso parte polizia, ufficiali giudiziari e rappresentanti della proprietà. A sorpresa, però, il Comune di Milano non era stato informato. Il sindaco Giuseppe Sala ha espresso delusione:

«Ieri a Palazzo Marino si è svolto il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, ma non è stata data alcuna comunicazione di un imminente sgombero. L’intervento ufficiale risultava fissato per il 9 settembre. Nel frattempo avevamo avviato un confronto con i rappresentanti del centro sociale per arrivare a una soluzione legale e condivisa».

Sala: “Il Leoncavallo deve continuare a diffondere cultura”

Il sindaco ha ribadito il valore del Leoncavallo per Milano:

«Sono convinto che il centro sociale Leoncavallo abbia un ruolo storico e sociale nella nostra città. Non tutti saranno d’accordo, ma resta il fatto che per anni è stato un luogo di partecipazione e cultura. Credo che debba continuare a diffondere cultura e impegno civile, ovviamente nel rispetto delle regole».

Un futuro ancora incerto

Lo sgombero non chiude la storia del Leoncavallo. Da tempo si discute di un possibile trasferimento nell’area di via San Dionigi, ma il bando non è ancora stato pubblicato. Intanto, il Comune conferma la volontà di mantenere un dialogo aperto con i referenti del centro, per dare continuità a un’esperienza che, nel bene e nel male, ha segnato mezzo secolo di vita culturale e politica milanese.