Il 31 agosto 2025, il premier francese François Bayrou ha accusato l’Italia di praticare “dumping fiscale”, attirando i ricchi francesi con un regime agevolato. Giorgia Meloni ha replicato respingendo ogni addebito. La polemica è esplosa in un momento delicato per entrambi i governi.
Contesto
Le parole di Bayrou
L’affondo è arrivato durante un’intervista televisiva a Matignon. Bayrou, rispondendo a una domanda sulla proposta socialista di introdurre una patrimoniale in Francia, ha dichiarato:
«I cittadini più abbienti lascerebbero la Francia. Perché ormai esiste una specie di nomadismo fiscale… L’Italia oggi sta facendo una politica di dumping fiscale».
Con questa frase il premier ha voluto bocciare la tassa sui grandi patrimoni, sostenendo che finirebbe solo per spingere i contribuenti più ricchi a trasferirsi in Italia o in altri Paesi.
La flat tax per i nuovi residenti
Al centro della polemica c’è la flat tax per residenti stranieri ad alto patrimonio, introdotta nel 2017 dal governo Renzi. Questa misura consente a chi trasferisce la residenza fiscale in Italia di pagare un forfait annuale di 100 mila euro (più 25 mila per ciascun familiare). Nel 2024 il governo Meloni ha raddoppiato l’importo a 200 mila euro.
La tassa riguarda i redditi prodotti all’estero, mentre quelli italiani restano soggetti a imposizione ordinaria. Nel tempo ha attirato un numero crescente di contribuenti facoltosi: da 98 nel 2017 a quasi 1 000 nel 2021, fino a circa 2 200 nel 2024.
Reazioni
La replica del governo italiano
La risposta da Roma è stata immediata. Giorgia Meloni ha dichiarato:
«L’Italia non fa concorrenza sleale. La flat tax per i nuovi residenti è uno strumento legittimo, che serve ad attrarre investimenti e professionalità».
Secondo Palazzo Chigi, l’innalzamento a 200 mila euro dimostra la volontà di bilanciare il regime e di garantire maggiori entrate.
La posizione della sinistra francese
I socialisti francesi hanno visto nelle parole di Bayrou un modo per screditare la loro proposta. Un esponente del gruppo parlamentare ha commentato:
«Non è l’Italia il problema, ma l’ingiustizia fiscale interna. Tassare i grandi patrimoni è una scelta necessaria per la stabilità sociale e finanziaria della Francia».
Critiche internazionali
Anche all’estero non sono mancate osservazioni. Il Financial Times ha definito il regime italiano “instabile”, a causa delle frequenti modifiche. Bruxelles, intanto, osserva con attenzione: l’Unione Europea da tempo discute regole comuni per limitare la concorrenza fiscale tra Stati membri, ma una vera armonizzazione resta lontana.
Implicazioni
Rapporti bilaterali
Le dichiarazioni di Bayrou rischiano di complicare ulteriormente i rapporti tra Italia e Francia, già tesi su altri dossier come migrazione ed energia. La questione fiscale potrebbe diventare un nuovo fronte di scontro diplomatico.
Impatto economico
Gli effetti sul bilancio italiano sono contrastanti:
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lo Stato incassa una cifra fissa da ciascun nuovo residente (200 mila euro);
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alcuni critici sostengono che ciò equivalga a rinunciare a potenziali imposte molto più alte sui grandi patrimoni;
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i sostenitori replicano che il regime attira capitali e consumi che altrimenti non arriverebbero.
Migrazioni fiscali
Il fenomeno non riguarda solo i francesi. Dopo la Brexit, diversi ricchi britannici hanno scelto l’Italia. Al contrario, molti italiani scelgono la Spagna per la pensione: nel 2023 Madrid ha accolto 536 pensionati italiani, mentre nel quinquennio 2019-2023 sono stati oltre 2 300. Anche Portogallo, Tunisia e Albania restano mete popolari per chi cerca regimi fiscali più favorevoli.
Conclusione
Le accuse di Bayrou hanno riportato al centro del dibattito europeo il tema della concorrenza fiscale. È vero che l’Italia offre un regime speciale ai nuovi residenti, ma non è l’unico Paese a farlo: Spagna, Portogallo e persino Malta adottano strumenti simili.
Il nodo di fondo resta politico: serve capire se queste misure rappresentino una forma di sviluppo economico o un dumping fiscale che rischia di destabilizzare i bilanci nazionali. Nel frattempo, la tensione tra Parigi e Roma conferma quanto la questione fiscale sia ormai un tema strategico per l’intera Unione Europea.