Giovedì 9 ottobre 2025 – 22:05 WIB
VIVA – Per più di un decennio, la Cina ha continuato a perseguire un programma espansionista nel Mar Cinese Meridionale e nel Mar Cinese Orientale. Le misure inizialmente “comuni”, come la costruzione di isole artificiali e il pattugliamento della guardia costiera, si sono ora trasformate in azioni apertamente aggressive contro i paesi vicini.
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Le affermazioni di “sviluppo pacifico” e di “comunità futura condivisa” che Pechino spesso promuove sono viste come una mera copertura per coprire le sue ambizioni espansionistiche. Il recente scontro con una nave filippina al largo di Scarborough Shoal, che ha utilizzato cannoni ad acqua e ferito marinai, rivela ancora una volta che le azioni della Cina sono espansionistiche, non difensive.
Ma se Pechino sperava che le intimidazioni spingessero i suoi vicini a conformarsi, i risultati suggeriscono il contrario. L’effetto cumulativo dell’aggressione cinese è quello di accelerare la cooperazione militare alleata, cementare nuove partnership e rafforzare le garanzie di sicurezza degli Stati Uniti in modi mai visti dai tempi della Guerra Fredda.
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Una delle tattiche più coerenti della Cina è stata quella di mascherare il proprio espansionismo con un linguaggio giuridico. La pratica del “diritto”, che usa il diritto interno e internazionale come arma, si riflette in ogni mossa di Pechino. Sotto il presidente Xi Jinping, la Cina ha intrapreso importanti iniziative come la denominazione e la ridenominazione di quasi 100 caratteristiche geografiche nel Mar Cinese Meridionale.
Inoltre, sono state apportate più di una dozzina di altre modifiche ai nomi geografici in altre parti dell’Asia meridionale. La Cina ha rinominato le caratteristiche marittime del Mar Cinese Meridionale e ha affermato la propria sovranità simbolica attraverso la manipolazione cartografica.
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Scarborough Shoal è contesa da Cina e Filippine.
Fotografia:
- http://www.aseanmildef.com
Recentemente, Pechino ha designato Scarborough Shoal come area marina protetta, bloccando di fatto l’accesso delle Filippine con il pretesto di protezione. Nell’agosto 2023, il Ministero delle risorse naturali ha pubblicato una mappa cartografica standard. La controversa mappa conferma la rivendicazione di Pechino sulla maggior parte del Mar Cinese Meridionale con una “linea di nove trattini”.
In particolare, la mappa ha aggiunto una nuova sezione a est di Taiwan, raffigurando l’isola come parte della Cina ed estendendo la linea a dieci trattini, affermando le sue rivendicazioni con mezzi diversi dalla guerra.
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Pechino ha l’obiettivo coerente di riformulare le aree contese come territorio cinese, normalizzando così l’applicazione coercitiva della legge. Ma, cosa ancora più importante, queste attività sono state un catalizzatore per risvegliare le parti interessate dal loro sonno e contrastare l’espansionismo cinese.