Gli stati membri dell’Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali (OECS) hanno rilasciato una dichiarazione collettiva in cui condannano le recenti notizie di intensificate azioni militari da parte di potenze esterne nella regione dei Caraibi meridionali. Secondo il comunicato stampa congiunto del blocco, i recenti eventi che hanno coinvolto gli Stati Uniti che hanno distrutto navi venezuelane sospettate di traffico di droga senza un’adeguata risposta o verifica non solo violano gli standard legali internazionali, ma potrebbero provocare danni irreversibili alla collettività.
Mentre i paesi dell’OCSE riaffermano il loro impegno nella cooperazione regionale e globale nella lotta ai crimini transnazionali come il traffico di droga, sottolineano l’importanza di preservare i Caraibi come regione di pace, descrivendoli come “essenziali per il benessere dei nostri popoli”.
Nella dichiarazione, l’OECS ha espresso preoccupazione per il fatto che l’aumento delle attività militari nei Caraibi meridionali potrebbe aumentare le tensioni e portare a incomprensioni che minacciano la sicurezza regionale, avvertendo che azioni unilaterali intraprese senza un’adeguata consultazione potrebbero intensificare i conflitti e mettere in pericolo la stabilità dei Caraibi e le relazioni regionali. Invece, il gruppo sostiene il dialogo pacifico, la “non interferenza” e la “cooperazione” come percorsi verso la stabilità collettiva.
Infine, l’OECS incoraggia tutti i partner a consultarsi apertamente con la Comunità dei Caraibi e l’OECS prima di intraprendere qualsiasi iniziativa che potrebbe alterare il contesto di sicurezza regionale. La dichiarazione si conclude sottolineando che la forza dei Caraibi risiede nella loro unità, diplomazia e impegno costante per la risoluzione pacifica delle differenze.
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Leggi la dichiarazione completa qui:
Gli Stati membri del Protocollo dell’Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali (OECS) esprimono profonda preoccupazione per le recenti notizie di intensificate operazioni militari da parte di potenze esterne nel Mar dei Caraibi meridionali, inclusa la distruzione senza intervento o verifica di navi presumibilmente coinvolte nel traffico di stupefacenti, in violazione del diritto internazionale.
Mentre i nostri governi restano fermamente impegnati nella cooperazione regionale e internazionale nella lotta alla criminalità transnazionale, compreso il traffico di droga, siamo ugualmente impegnati a preservare i Caraibi come Zona di Pace; Si tratta di un principio solennemente sottoscritto dai capi di governo della nostra regione e sostenuto dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
Siamo quindi preoccupati che l’aumento dell’attività militare dentro e intorno ai Caraibi meridionali rischi di aumentare le tensioni e le incomprensioni in una regione la cui stabilità e sicurezza sono vitali per il benessere dei nostri popoli. Le azioni intraprese senza un’adeguata consultazione o comunicazione con i partner regionali rischiano di causare incomprensioni e tensioni e potrebbero inavvertitamente trascinare l’intero Caraibi in un conflitto più ampio, minando decenni di attenta diplomazia e di coesistenza pacifica. Siamo profondamente preoccupati per l’indiscutibile impatto di qualsiasi potenziale azione militare sulle nostre piccole e vulnerabili società ed economie, e per l’erosione dei progressi faticosamente ottenuti negli ultimi dieci anni.
Gli Stati membri del Protocollo OCSE riaffermano quanto segue:
• La pace e il dialogo devono rimanere la pietra angolare delle relazioni regionali ed emisferiche.
• Il rispetto della sovranità e il non intervento sono essenziali per mantenere la fiducia e la stabilità.
• La sicurezza collettiva e la cooperazione rappresentano il modo più efficace per combattere la criminalità organizzata e garantire la sicurezza del nostro spazio marittimo.
Invitiamo quindi tutti i nostri partner a impegnarsi in consultazioni aperte con la Comunità dei Caraibi e l’OCSE prima di qualsiasi iniziativa che possa alterare l’equilibrio di sicurezza regionale. La forza più grande dei Caraibi è sempre stata l’unità, la diplomazia e l’impegno costante nel risolvere pacificamente le differenze.















