Tensione tra entusiasmo e ostacoli: la NASCAR si prepara alla sfida messicana

Il debutto della NASCAR Cup Series in Messico, attesissimo da anni dai fan della disciplina, è ormai alle porte. La notizia che la gara assegnerà punti validi per il campionato ha acceso l’entusiasmo tra gli appassionati, creando un clima di grande attesa. Tuttavia, l’organizzazione di un evento di tale portata in un contesto internazionale come quello di Città del Messico si sta rivelando più complessa del previsto.

Secondo quanto riportato dal giornalista Bob Pockrass tramite i suoi canali social, il team Richard Childress Racing è stato costretto a coprire o rimuovere tutte le pubblicità riguardanti alcolici, nicotina, tabacco e prodotti a base di CBD presenti sui propri mezzi di trasporto. Inoltre, anche le sponsorizzazioni legate a armi da fuoco e munizioni sono state eliminate. Questa misura si deve alle rigide normative pubblicitarie in vigore in Messico.

Per le scuderie, questa situazione rappresenta un problema non da poco. Trasferire l’intero circo della NASCAR in una sede estera implica costi logistici significativi, e gran parte di questi vengono coperti proprio dagli sponsor. Tuttavia, se a questi ultimi viene impedito di promuovere i propri marchi, la convenienza dell’investimento viene seriamente messa in discussione.

Non sono tardate ad arrivare le reazioni dei fan, molti dei quali hanno espresso perplessità sui social. Un utente ha scritto: “Il Messico dovrebbe rilassarsi un po’,” mentre un altro ha commentato: “Non è giusto nei confronti degli sponsor, che investono molto denaro. Sembra una vera seccatura.”

Le difficoltà logistiche sono già di per sé tra gli aspetti più critici nell’organizzazione di gare internazionali. Ora, con queste limitazioni pubblicitarie, la situazione rischia di diventare ancora più complicata. Un altro appassionato ha sottolineato che molti degli sponsor di Kyle Busch rientrano tra quelli vietati dalla normativa messicana, mettendo ulteriormente in luce l’impatto di tali restrizioni.

La scelta di espandere la NASCAR oltre i confini statunitensi, pur rispondendo a una crescente domanda internazionale, impone dunque una riflessione approfondita sulle difficoltà che comporta. Tra entusiasmo del pubblico e freni normativi, la gara in Messico si preannuncia come un banco di prova importante, non solo per i piloti in pista, ma anche per le strutture organizzative del campionato.