Una società calcistica italiana di seconda divisione è stata posta sotto amministrazione giudiziaria a seguito di un’indagine per presunte infiltrazioni mafiose.
La Juve Stabia, squadra di seconda divisione italiana, è stata posta sotto amministrazione controllata per presunte infiltrazioni mafiose.
I pubblici ministeri e la polizia italiani hanno affermato martedì in una conferenza stampa congiunta che la squadra di Serie B, situata vicino alla città di Napoli, è “diventata uno strumento della camorra”.
La procura di Napoli e il procuratore nazionale antimafia italiano, Giovanni Melillo, affermano che un’indagine “ha scoperto un sistema di influenza di tipo mafioso sulle attività economiche della squadra di calcio” da parte di un clan camorristico locale.
Le autorità hanno spiegato come persone legate al clan camorrista D’Alessandro controllassero le attività del club. Includono la vendita dei biglietti, il catering, le pulizie, l’assistenza sanitaria e, fino allo scorso anno, i servizi di viaggio per i giocatori della prima squadra.
L’amministrazione giudiziaria consente alla Juve Stabia di proseguire l’attività sportiva, ma pone la società sotto la vigilanza degli amministratori giudiziari per un anno.
Il procuratore antimafia Nicola Gratteri ha dichiarato in conferenza stampa: “È evidente che loro (la camorra) erano presenti in tutti gli ambiti, dallo spostamento della squadra in autobus, dalle ambulanze, alla vendita di bevande, alla vendita di biglietti e controlli, alla sicurezza all’interno dello stadio.
“Era un pacchetto completo a 360 gradi. I giocatori dovevano solo giocare, al resto ha pensato la camorra”.
Gratteri ha aggiunto che la Juve Stabia dovrà “rispettarsi da subito le regole e i parametri per poter continuare a giocare in Serie B e Serie A”.
Ha proseguito: “Ora capite che questo conferma quello che diciamo da decenni: la mafia è presente ovunque ci siano soldi e potere da gestire. La mafia è presente e si annuncia anche attraverso le squadre di calcio, come in passato con la Chiesa, mostrandosi vicina ai preti, vicina ai vescovi, essendo generosa con la Chiesa”.
La Juve Stabia è di proprietà di maggioranza di Brera Holdings, una holding di investimenti sportivi con sede in Irlanda con partecipazioni in club in Italia, Macedonia e Mongolia.
La procura della regione calabrese ha intrapreso la stessa azione contro il club di terza divisione Crotone il mese scorso per la presunta infiltrazione della Ndrangheta nelle operazioni di sicurezza e di biglietteria del club.
L’ex club di Serie A rientra in una serie di indagini su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nelle attività di club estremisti e tifoserie.