Il 15 settembre Apple ha ufficialmente presentato iOS 26, il nuovo sistema operativo per iPhone che sostituirà iOS 18. La grande novità non è solo nelle funzioni, ma anche nel nome: l’azienda di Cupertino ha deciso di saltare i numeri dal 19 al 25 per allineare la denominazione all’anno di utilizzo, cioè il 2026.
Perché si chiama iOS 26
Apple ha scelto di rendere più immediata la lettura del nome del suo software mobile. Dopo anni di progressione numerica classica, con iOS 26 la numerazione non corrisponde più al “capitolo successivo”, ma all’anno in cui sarà usato come sistema principale. Una scelta pensata per semplificare la comunicazione e rafforzare il legame con le generazioni di iPhone in uscita.
Quali iPhone riceveranno iOS 26
La lista di compatibilità è ampia:
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iPhone SE (dalla seconda generazione in poi)
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Tutta la gamma da iPhone 11 in avanti
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I nuovi modelli della serie iPhone 17, compreso il nuovissimo iPhone Air
I modelli più vecchi, che non verranno inclusi tra i dispositivi aggiornabili, riceveranno comunque patch di sicurezza, ma non le nuove funzioni. In questo modo gli utenti continueranno a navigare in sicurezza senza dover necessariamente cambiare smartphone.
Gli altri sistemi operativi Apple
Il cambio di denominazione coinvolge l’intero ecosistema:
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macOS Tahoe: disponibile per Mac prodotti dal 2020 in poi (con l’eccezione di MacBook Pro e Mac Pro, compatibili anche se del 2019).
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iPadOS 26: segue la stessa logica di iOS, saltando le versioni fino al 25.
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watchOS 26: il balzo più grande, dal numero 11 al 26, per uniformarsi agli altri sistemi.
Consigli prima dell’aggiornamento
Apple raccomanda di eseguire un backup completo su iCloud o su un’unità esterna prima di installare i nuovi sistemi operativi. Un accorgimento fondamentale per evitare la perdita di dati in caso di problemi durante l’aggiornamento.
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