Quando la tecnologia ci delude, la delusione di solito arriva prima, ma il perdono spesso arriva dopo. Una nuova ricerca dell’Università Ben-Gurion rivela come gli utenti reagiscono emotivamente quando le apparecchiature si guastano, rivelando che la tecnologia non è percepita come uno strumento, ma come una compagna.
I focus group con giovani adulti hanno rivelato che gli utenti descrivevano i fallimenti in termini personali, come sentirsi traditi da un computer o frustrati da un’app. Le risposte sono state varie: alcuni hanno soppesato i vantaggi rispetto agli svantaggi, altri hanno attribuito l’errore umano e molti hanno accettato le imperfezioni come parte della vita moderna. Anche la familiarità con la tecnologia ha influenzato le risposte, con gli utenti fiduciosi più propensi a perdonare rispetto agli scettici.
I risultati suggeriscono che le aziende possono migliorare la fiducia ammettendo gli errori.
Non è necessario il calore estremo per gli occhiali stampati in 3D
foto/archivio
I ricercatori hanno svelato il primo metodo senza leganti per la stampa 3D del vetro, utilizzando la luce per innescare una reazione chimica che forma direttamente strutture di silice. Questa innovazione elimina la necessità di additivi organici o calore eccessivo, rendendo la stampa su vetro più veloce, più pulita e più precisa.
La tradizionale stampa 3D su vetro si basa su leganti chimici che devono poi essere bruciati, causando spesso crepe e difetti. La nuova tecnologia utilizza una reazione sol-gel fotoindotta, in cui la luce solidifica il materiale senza la necessità di leganti.















