Google ha lanciato ufficialmente la nuova gamma Pixel 10, mettendo l’intelligenza artificiale al centro della propria strategia grazie all’integrazione dell’assistente Gemini. Una mossa che conferma quanto l’AI sia diventata il terreno di scontro principale tra i grandi produttori di smartphone, con Apple e Samsung pronte a rispondere.
Una gamma completa di nuovi modelli
La serie Pixel 10 si compone di più dispositivi pensati per soddisfare fasce di utenti differenti:
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Pixel 10: prezzo base di 799 dollari, disponibile in diversi colori.
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Pixel 10 Pro: prezzo di partenza 999 dollari, con hardware e funzioni avanzate.
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Pixel 10 Pro XL: da 1.199 dollari, con schermo più ampio e memoria base da 256GB.
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Pixel 10 Pro Fold: nuova versione del pieghevole di Google, a partire da 1.799 dollari.
Pur avendo una quota di mercato ancora limitata, la linea Pixel permette a Google di proporre direttamente le innovazioni di Android senza dipendere da produttori terzi e di mostrare al pubblico come l’ecosistema Android può competere con l’iPhone.
Gemini, l’assistente AI di nuova generazione
La vera novità è l’integrazione di Gemini, l’assistente sviluppato da Google DeepMind. Gemini non si limita a rispondere a domande, ma anticipa le necessità degli utenti in tempo reale.
Esempi pratici includono il recupero immediato dell’indirizzo di un Airbnb citato in un messaggio, la gestione automatica del calendario o la visualizzazione dei dettagli di un volo mentre si chiama la compagnia aerea.
Tra le funzioni di punta c’è “Magic Cue”, capace di fornire suggerimenti contestuali durante le interazioni. Se si chiama un call center, per esempio, l’assistente mostra subito le informazioni pertinenti e propone azioni utili, riducendo tempi e passaggi.
Gemini Live e fotografia intelligente
Google ha presentato anche Gemini Live, una funzione basata sul progetto di visione artificiale Project Astra. Consente di dialogare con lo smartphone in tempo reale su ciò che compare a schermo: riconoscere luoghi, analizzare testi, consigliare azioni durante la navigazione.
Per la parte fotografica debutta Camera Coach, un assistente che descrive la scena, suggerisce angolazioni e illuminazioni migliori e unisce più scatti per ottenere una foto ottimale “in cui tutti vengano bene”.
Chi acquista i modelli Pro riceverà inoltre un anno gratuito del piano premium AI Pro (dal valore di 19 dollari al mese), che include funzioni Gemini avanzate, accesso prioritario a prodotti sperimentali come NotebookLM e Veo 3, oltre a spazio cloud extra.
Pixel 10 Pro Fold: il pieghevole più grande
Il modello di punta è il Pixel 10 Pro Fold, che vanta lo schermo interno più ampio sul mercato dei pieghevoli: 8 pollici. È rinforzato da due strati anti-urto e da una nuova cerniera “ad alta resistenza” progettata per durare oltre 10 anni di aperture quotidiane.
Il dispositivo punta forte sul multitasking con schermo diviso, permettendo di usare due app contemporaneamente. Google ha fatto l’esempio di un viaggio: confrontare i voli in un’app e controllare la disponibilità degli hotel in un’altra.
La concorrenza però è agguerrita: Samsung domina già con la serie Galaxy Z Fold 7, mentre Apple dovrebbe lanciare il suo primo iPhone pieghevole entro il 2026.
La tempistica: la sfida con Apple
Il lancio dei Pixel 10 arriva poche settimane prima della presentazione dei nuovi iPhone prevista a settembre.
Apple ha rimandato un importante aggiornamento di Siri al 2026, creando una finestra di opportunità per Google, che promuove Gemini come più avanzato della suite “Apple Intelligence”.
Non a caso, una recente campagna pubblicitaria di Pixel ha ironizzato sui ritardi della Mela:
“Se compri un telefono nuovo per una funzione che arriverà ‘presto’, ma ‘presto’ significa un anno intero, puoi cambiare la definizione di presto… oppure cambiare telefono.”
La visione a lungo termine di Google
Secondo il CEO di Google DeepMind, Demis Hassabis, Gemini rappresenta il primo passo verso un assistente universale, in grado di funzionare su qualsiasi dispositivo e contesto.
Integrando Gemini nei Pixel, Google punta a spingere non solo le vendite degli smartphone, ma anche le sottoscrizioni AI che offrono servizi aggiuntivi e valore continuo per gli utenti.
Dubbi sul reale impatto dell’AI sulle vendite
Nonostante l’entusiasmo, gli analisti sottolineano che l’intelligenza artificiale non è ancora un fattore decisivo nelle scelte di acquisto. Le vendite di smartphone restano guidate da fotocamera, durata della batteria e prezzo.
Tuttavia, il settore attende il “killer feature” dell’AI: quella funzione talmente utile da diventare indispensabile e capace di spostare realmente gli equilibri di mercato. Google scommette che sarà Gemini a farlo.
Conclusioni
Con la serie Pixel 10, Google non vuole soltanto proporre nuovi smartphone, ma inaugurare una nuova era di dispositivi intelligenti, capaci di anticipare i bisogni degli utenti e integrarsi in ogni aspetto della vita quotidiana.
Se l’esperimento con Gemini avrà successo, il Pixel 10 potrebbe rappresentare l’inizio di una lenta erosione del predominio Apple e della leadership Samsung nel mercato Android, aprendo la strada a un futuro dove il telefono non è più solo uno strumento, ma un assistente personale avanzato.