L’indice del dollaro statunitense (DXY) è sceso dello 0,48% e viene scambiato intorno a 98,90 venerdì nel momento in cui scriviamo. In tal modo, estende la recente debolezza mentre gli investitori globali reagiscono a una nuova escalation delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti (USA) e la Cina.

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato sulla sua piattaforma di social media Truth Social che la sua amministrazione sta prendendo in considerazione un “massiccio aumento delle tariffe” sulle importazioni cinesi e ha descritto le recenti restrizioni di Pechino sulle esportazioni di terre rare come “ostili”. Trump ha aggiunto di non vedere “alcuna ragione” per incontrare il presidente cinese Xi Jinping al prossimo vertice della Cooperazione economica Asia-Pacifico (APEC) in Corea del Sud, segnalando un deterioramento delle relazioni bilaterali.

Giovedì la Cina ha annunciato nuove restrizioni al commercio di elementi di terre rare e tecnologie da essi derivate, richiedendo licenze speciali per qualsiasi prodotto contenente più dello 0,1% di materiali di terre rare provenienti dalla Cina. Questi minerali sono fondamentali per la produzione avanzata, compresi veicoli elettrici, motori aeronautici e semiconduttori, rendendo le nuove misure un duro colpo per le catene di approvvigionamento globali.

I mercati temono che questo rinnovato confronto tra le due maggiori economie del mondo possa innescare un’altra guerra commerciale, minando le prospettive di crescita e aumentando la volatilità degli asset finanziari. L’annuncio ha innescato un ampio movimento di avversione al rischio, con le azioni statunitensi in calo e i rendimenti del Tesoro in calo mentre gli investitori si sono rivolti a beni rifugio.

Il calo del dollaro statunitense (USD) riflette le crescenti aspettative secondo cui l’aumento dell’incertezza politica e commerciale potrebbe spingere la Federal Reserve (Fed) ad assumere un atteggiamento più accomodante. Secondo il FedWatch Tool del CME, i mercati stanno ora scontando una forte possibilità di tagli dei tassi in ottobre e dicembre se le tensioni commerciali continueranno a pesare sulla fiducia delle imprese e sui flussi di investimento.

L’escalation delle tensioni tra Washington e Pechino manterrebbe probabilmente volatile il dollaro USA mentre i trader rivaluterebbero la crescita globale e le tendenze dell’inflazione nell’ultimo trimestre dell’anno.

Grafico a 4 ore dell’indice del dollaro USA. Fonte: FXStreet.

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