Venerdì l’euro (EUR) sta mostrando segnali di stabilizzazione rispetto al dollaro statunitense (USD), interrompendo una serie di quattro giorni di perdite con l’indebolimento del biglietto verde. Al momento in cui scriviamo, la coppia EUR/USD viene scambiata vicino a 1,1621, in rialzo di circa lo 0,50% dopo essere scesa al minimo di due mesi giovedì. Nonostante il leggero rimbalzo, la coppia rimane sulla buona strada per il suo più grande calo settimanale da luglio, gravato dalle turbolenze politiche in Francia.

L’euro è stato sottoposto a forti pressioni di vendita all’inizio di questa settimana dopo che il primo ministro francese Sébastien Lecornu si è dimesso poche ore dopo aver svelato il suo gabinetto, rendendo il suo mandato uno dei più brevi nella storia francese moderna. Le improvvise dimissioni hanno scosso la fiducia degli investitori e accresciuto le preoccupazioni per lo stallo politico nella seconda economia della zona euro.

Il presidente Emmanuel Macron è sotto pressione affinché nomini un nuovo primo ministro entro venerdì sera poiché il suo governo deve approvare un bilancio entro la fine dell’anno. Anche se per ora le elezioni anticipate sono considerate improbabili, esse rimangono l’ultima risorsa nel caso in cui i negoziati di coalizione falliscano.

Negli Stati Uniti, l’attenzione resta focalizzata sullo shutdown in corso da parte del governo, giunto ormai al decimo giorno, senza alcuna soluzione in vista. Un’altra votazione al Senato non dovrebbe aver luogo prima di martedì. Lo stallo in corso solleva preoccupazioni sulle possibili conseguenze economiche se l’impasse dovesse protrarsi fino a metà ottobre.

La chiusura ha già ritardato il rapporto di settembre sui libri paga non agricoli (NFP) e, se la situazione di stallo dovesse continuare fino alla prossima settimana, non si può escludere un’ulteriore interruzione dei dati chiave. Tuttavia, il Bureau of Labor Statistics (BLS) ha annunciato che pubblicherà l’indice dei prezzi al consumo (CPI) di settembre venerdì 24 ottobre 2025, dopo aver richiamato il proprio personale per completare il set di dati. Il comunicato arriva pochi giorni prima della riunione politica della Federal Reserve (Fed) del 29 e 30 ottobre, il che significa che i politici non chiudono un occhio sull’inflazione.

All’inizio della giornata, l’indice preliminare della fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan per ottobre ha mostrato un leggero miglioramento, attestandosi a 55,0, sopra la previsione di 54,2 ma appena sotto la lettura di settembre di 55,1. L’indice delle aspettative dei consumatori è sceso da 51,7 a 51,2, mentre le aspettative di inflazione sono rimaste poco cambiate. Le prospettive di inflazione a 1 anno sono scese leggermente dal 4,7% al 4,6% e il tasso di inflazione a 5 anni è rimasto stabile al 3,7%.

Prezzo in dollari USA oggi

La tabella seguente mostra la variazione percentuale del dollaro statunitense (USD) rispetto alle principali valute elencate oggi. Il dollaro statunitense è stato il più forte rispetto al dollaro australiano.

Dollaro statunitense euro Sterlina inglese Yen giapponese CAD AUD NZD CHF
Dollaro statunitense -0,54% -0,43% -0,83% -0,15% 1,02% 0,52% -0,82%
euro 0,54% 0,15% -0,39% 0,38% 1,61% 0,83% -0,19%
Sterlina inglese 0,43% -0,15% -0,49% 0,21% 1,47% 0,90% -0,38%
Yen giapponese 0,83% 0,39% 0,49% 0,84% 1,99% 1,42% 0,17%
CAD 0,15% -0,38% -0,21% -0,84% 1,13% 0,65% -0,58%
AUD -1,02% -1,61% -1,47% -1,99% -1,13% -0,53% -1,82%
NZD -0,52% -0,83% -0,90% -1,42% -0,65% 0,53% -1,30%
CHF 0,82% 0,19% 0,38% -0,17% 0,58% 1,82% 1,30%

La mappa termica mostra le variazioni percentuali tra le valute più importanti. La valuta di base viene selezionata dalla colonna di sinistra mentre la valuta di quotazione viene selezionata dalla riga superiore. Ad esempio, se selezioni il dollaro USA dalla colonna di sinistra e passi allo yen giapponese lungo la linea orizzontale, la variazione percentuale mostrata nel campo sarà USD (base)/JPY (tasso).

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